L'inno ad Alezio è stato composto da Agostino Cataldi: sembra che abbia soggiornato ad Alezio attorno al 1924, forse come maestro elementare e che si sia "innamorato" del paese dedicandogli i versi in questione.
La musica di detto inno è stata composta dal musicista aletino Francesco (Ciccillo) De Santis ed eseguita per la prima volta in occasione della venuta della RAI in Alezio verso la fine degli anni '50.
Nella registrazione seguente le voci sono di Tiziano Giorgino, Valerio Giorgino, Stefano Schirosi, Luca Muscetra; l'arrangiamento musicale e corale è del maestro Stefano Schirosi di Gallipoli.
INNO AD ALEZIO Bella Alezio, imbalsamata dagli aulenti aranci in fior, che su un poggio incoronata da un'aureola di splendor, ti distendi mollemente sotto un cielo di zaffir, consacriamo a te la mente, cuore, palpiti e sospir. ...La tua gloria, assai remota, certo il tempo cancellò; le reliquie or la fan nota che la terra in sen serbò: sono i resti cari e illustri di antichissima città, e rivelan l'opre industri della prisca civiltà. Nel tuo stemma, la fenice dalle fiamme spicca il vol: Son risorta - essa ci dice - su l'avito patrio suol. Simboleggia nuova vita ricca d'opre e nuovo ardor; alla Patria tutti invita a dar sempre lustro e onor. Salve, salve, Alezio cara, sorridente sotto il ciel, ogni grazia in te si impara, perché sei di grazia ostel. Salve, salve, o prediletta, terra vaga d'ogni fior; dai tuoi figli benedetta sarai sempre il loro amor. Agostino Cataldi |